Jeff Buckley, 17 novembre 1966 - Orange County.

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LadySylar
view post Posted on 17/12/2008, 17:25







Jeff Buckley stava per diventare un mito con un solo disco, Grace, destinato a rimanere uno dei capolavori degli anni '90, quando...................Jeff entra nel Wolf River (...) e comincia a nuotare. Canta insieme a Robert Plant, canta il ritornello di Whole Lotta Love, mentre l'amico a riva si sgola, pregandolo di fare attenzione. Lo invita un paio di volte ad uscire. Buckley continua a nuotare fino ai piloni del ponte autostradale che attraversa il fiume. Ormai è quasi buio. Keith gli urla di stare attento: c'è un battello che arriva dalla direzione opposta (...), Jeff si sposta, ma evidentemente troppo tardi. La corrente provocata dall'elica del motore del battello lo tira giù. Keith non si accorge di nulla; l'onda provocata dal passaggio del barcone gli finisce addosso (...). Una questione di secondi. Quando torna a guardare verso il fiume, Jeff è scomparso."

Biografia



Jeffrey Scott Moorhead: nasce il 17 novembre 1966 a Orange County, da Mary Guibert (riconiugata con Ron Moorhead) e da Tim Buckley. Suo padre, uno dei più grandi cantanti e compositori della storia del rock, iniziava proprio in quel periodo la sua carriera, incidendo il primo disco e separandosi, dopo poche settimane, dal piccolo Jeff e da sua madre. Tim morì per overdose all'età di 28 anni, entrando nella leggenda della musica americana e trascinando suo malgrado il figlio, che vide per la prima volta poche settimane prima di morire, inconsapevole di un destino altrettanto avverso che si prospettava anche per Jeff. A 17 anni Jeff forma il suo primo gruppo, gli Shinehead, a Los Angeles. Nel 1990 ritorna a New York e con l'amico Gary Lucas costituisce i Gods & Monsters. Ma i dissidi interni portano il progetto ben presto al fallimento. Jeff Buckley inizia allora una carriera solista suonando nel circuito del Greenwich Villane e rendendosi noto soprattutto per la partecipazione al concerto tributo in onore del padre, di cui interpreta “Once I Was” (da “Goodbye and Hello”). Le sue prime esibizioni avvengono in un piccolo club dell'East Village di New York chiamato Sin-E'. Nel 1993, dopo alcuni anni di gavetta, Jeff ha la possibilità, tramite la Columbia, di registrare il suo primo disco, inciso dal vivo, proprio nel "suo" club. Live at Sin-E', contiene solo quattro pezzi, due dei quali sono cover, una di Edith Piaf e l'altra di Van Morrison, e due suoi pezzi, "Mojo Pin" ed "Eternal Life". Per promuovere il disco Jeff e la sua band partono per una tournée nel Nord America e in Europa. Visto il discreto successo, la sua casa discografica avvia una campagna promozionale per il suo primo disco completo Grace, pubblicato negli Usa nell'agosto del 1994. Nell’album si rivela tutto il talento di Jeff: la sua voce invocante sembra prendere coraggio per strada, finendo in un crescendo, intenso e doloroso. I testi - veri tormenti dell'anima e del profondo — pescano nel repertorio del padre Tim, ma anche di Bob Dylan, Leonard Cohen e Van Morrison. Il lavoro contiene dieci tracce: tre composte da Jeff, due in collaborazione con l'amico Gary Lucas, una con Michael Tighe e una con Mick Grondahl e Matt Johnson, più tre cover, tra le quali, da brivido, la meravigliosa "Halleluja" di Cohen. Nell'album, Jeff Buckley suona chitarra, harmonium, organo e dulcimer, accompagnato da Mick Grondahl al basso, Matt Johnson alla batteria e percussioni, Michael Tighe e l'amico Gary Lucas alle chitarre. Grace risulta davvero un'opera carica di grazia, eseguita da un gruppo di tutto rispetto, con pezzi che esaltano le doti vocali di Jeff (in particolare le altre due cover, "Liliac Wine", "Corpus Christi Carol") tali da raggiungere una struggente intensità. Il canto di Buckley parte piano, modulando le inflessioni nello stile dei folk-singer, ma finisce sempre in un crescendo drammatico e “mistico”, lambendo blues e gospel. Uno stile ad effetto, che lascia senza fiato in ballate come “Lover”, “Ethernal Life” e “Dream Borother”, oltre che nella struggente title track. Musicalmente, sono il tintinnio della chitarra di Gary Lucas e i soffici sottofondi delle tastiere di Buckley a esaltare il senso di religiosità dei brani (meta' dei quali sono di ispirazione liturgica). Arrangiamenti eleganti, a volte sinfonici, in bilico tra folk e rock, pop e soul, si combinano bene con l’esile trama delle melodie.

Questo fino a quella maledetta notte del 29 Maggio 1997,il suo corpo viene ritrovato il 4 giugno, vicino alla rinomata Beale Street Area,aveva solo 30 anni,le indagini stabiliranno che il musicista non era sotto l’effetto né di droghe né di alcol.La sua musica rimarrà per sempre,traendo ispiarazione per molti artisti,l'unico rimpianto è che quel disco mostra una frazione minuscola del suo talento.


Discografia



LIVE AT SIN-E' (live) - 1993
GRACE - 1994
SKETCHES (FOR MY SWEETHEART THE DRUNK) - 1998
MYSTERY WHITE BOY (live) - 2000
LIVE A L’OLYMPIA (live) - 2001
SONGS TO NO ONE 1991-1992 (antologia) - 2002
LIVE AT SIN-E'- LEGACY EDITIION (live) - 2003


















Jeff Buckley - Hallelujah (Live)


Jeff Buckley - Grace






 
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